Guim Tió Zarraluki


Guim Tió Zarraluki
1987, Barcelona, Spagna

Quegli occhi senza occhi, la bocca semi aperta, quello sguardo attonito, sembrano significare in modo semplice e terrorizzante che oltre quei volti vuoti l’esistenza è cessata. Perché se la tradizione vuole che gli occhi siano lo specchio dell’anima, quando gli occhi diventano dei cerchi vuoti, dei punti senza luce, l’anima forse c’è ancora ma non si vede più. Guim Tió toglie l’anima a volti che già hanno perso gran parte della loro umanità, quelli delle pubblicità presenti sulle riviste che, ricoperti coi pastelli a cera, acquisiscono questa nuova terrificante sembianza. Solo qualche dettaglio rimane delle immagini originali, dei denti, un naso, un orecchio, ma nemmeno questi “pezzi di carne”, riescono a rendere più umani i suoi ritratti. L’artista copre quindi, ma per scoprire il senso più autentico di tutte quelle immagini sempre uguali che si affollano nelle pubblicità. Dietro a quei visi resi perfetti e irreali da innumerevoli correzioni con photoshop, c’è una figura antropomorfa con gli occhi vuoti che ci guarda in modo straziante. E, con molta probabilità, ci odia.

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