Nunzio Paci
1977, Torino [Italia]
["True Detective" - st. 1, ep.1: "The Long Bright Dark"]
Rustin Cohle - La gente la fuori… non sembra neanche sapere che il resto del mondo esiste. Potrebbero anche vivere sulla fottuta Luna.
Martin Hart - Il mondo è pieno di ghetti di tutti i tipi.
Rustin - Invece è tutto un unico ghetto, amico, un mucchio di spazzatura vagante.
[...]
Rustin - Io mi considero un realista, ok? Ma in termini filosofici sono quello che si dice un pessimista
Hart - Che significa?
Rustin - Significa che non sono buono per i party.
Hart - Fattelo dire: non te la cavi un granché neanche fuori dai party.
Rustin - Io penso che la coscienza umana sia stato un tragico errore dell’evoluzione. Siamo diventati troppo consapevoli di noi stessi. La natura ha creato un proprio aspetto che è diventato indipendente da essa. Siamo creature che non dovrebbero esistere, secondo la legge naturale.
Hart - Sembra proprio una bella stronzata, Rust.
Rustin - Siamo dei semplici oggetti che si affannano inseguendo l’illusione di avere una personalità.
Quest’accrescimento dell’esperienza sensoriale e dei sentimenti, programmato con la totale sicurezza che siamo qualcuno, quando in realtà tutti noi non siamo nessuno.
Hart - Non andrei in giro a dire queste stronzate, fossi in te.
Rustin - Credo che la cosa giusta da fare per la specie sia negare quello per cui siamo stati programmati: smettere di riprodurci, andare incontro lentamente all’estinzione. Un’ultima notte insieme come fratelli e sorelle e poi chiamarsi fuori da questo mondo così ingiusto.
Hart - Quindi perché alzarsi dal letto la mattina?
Rustin - Dico a me stesso che sono un testimone. Ma la vera risposta è che, a quanto pare, è quello per cui sono stato programmato. E mi manca il coraggio di suicidarmi.
[...]
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